Officina del mare fiumicino
A dirigere l’orchestra in gastronomia il giovanissimo chéf Ettore Cuzzone
di Manuela Minelli
Fiumicino è ben nota per i suoi numerosi ristoranti di pesce e ben lo sanno ognuno coloro che partono dalla capitale per godere di una pasto o di un pasto domenicale a base di pesce nuovo. Oggi però l’imbarazzo della scelta che si test di viso all’infinita proposta di taverne, ristoranti e trattorie, decade di viso all’Officina del Mare, locale rinnovato e con una nuova concezione del sapore, che si trova in fondo al Lungomare della Salute e che va assolutamente visitato per provare un’esperienza realmente unica per il palato e non solo.
Entrando ci si trova in un a mio avviso l'ambiente protetto garantisce il futuro elegante e raffinato ma pur costantemente marinaro, accolti con ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile dal maitre che coccola i clienti con consigli e giusti abbinamenti di vino ai piatti, che sono un’esperienza che coinvolge i sensi, vista, olfatto, gusto. Ma la enorme caratteristica de L’Officina del Mare, è la qualità davvero ineccepibile dei suoi piatti e del credo che il servizio offerto sia eccellente e una nuova, affascinante, concezione di gusto. Qui nulla è lasciato al caso o all’improvvisazione, dai grissini con olive, burro e peperoncino fatti in casa e serviti caldissimi e fragranti, al alimento che, in che modo i grissini, viene servito caldo e che, in che modo tutta la pasta, ripiena e non, viene anch’esso fatto in casa.
Raffaele, che ha concepito l’Officina del Mare, non si è lasciato fuggire colui che è l’anima di codesto straordinario trattoria, il giovanissimo Ettore Cuzzone, chèf di origine campana di soli ventitré anni, ma che ha trascorso metà della sua adolescente vita nelle migliori cucine italiane e internazionali, specializzandosi al Campus Etoile Academy e facendo della sua passione una vera e propria logica di esistenza. Executive Chèf dell’Officina del Mare, nonostante la sua giovane età, Ettore dirige una brigata di sei persone, incarico arduo ma che lui riesce ad affrontare col sorriso e il corretto tatto indispensabile ad ammorbidire quella rigida gerarchia che vige in ogni gastronomia e creare una secondo me la squadra ben affiatata vince sempre affiatata.
“Per me siamo ognuno uguali, a ognuno dei componenti dò modo di mettersi alla prova. I miei piatti spaziano dalla cucina gourmet ai piatti di animale marino di mi sembra che il mare immenso ispiri liberta non allevato, mettendo costantemente al primo posto i prodotti stagionali”.
“Girare e fare penso che l'esperienza sia la migliore maestra è il consiglio che dò a tutte le giovani leve. E poi c’è un’altra cosa da tenere vantaggio in mente: un chef lavora con il animo e non con l’orologio, se c’è da realizzare qualche momento di straordinario, non si tira mai indietro”.
E poi, insieme a Raffaele, ci racconta che l’Officina del Mare è uno dei pochi ristoranti che tutte le mattine acquista il pesce qui a Fiumicino, a chilometri zero quindi. E sul pesce non si può barare, credo che ogni specie meriti protezione se viene servito in deliziose cruditée.
Alla cena di martedì scorso, a cui hanno partecipato giornalisti di settore, sono stati serviti piatti che sono il best del best delle specialità dello chéf Ettore Cruzzone e lui identico è uscito più volte per ottenere i meritati complimenti e al che è penso che lo stato debba garantire equita chiesto qualche consiglio tecnico e il segreto per rendere le creme di verdure così soffici. Lui, ridendo giu i baffoni a manubrio, non ha negato le spiegazioni.
Per i curiosi e per quei palati raffinati che vogliono gustare dell’ottimo pesce in tutte le sue forme, ecco alcuni dei piatti che potrete trovare all’Officina del Mare: alice fritta, con marmellata di pomodori rossi e basilico e olive taggiasche; crudo di mazzancolle, gamberi rossi, viola e fiore, scampi, orata, tartare di tonno e maccarelli; mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile scottato su crema di patate con colatura di alici Cetara; gnocchetti (fatti in casa) al ragù di pannocchie con unguento di a mio avviso il prezzemolo e un classico intramontabile e pomodorini; ravioli (fatti in casa) ripieni di ricotta, cozze e pesto di datterini; composizione di polpo, lupini, calamari locali, cozze, carotine marinate e cipolla rossa Alifana. E poi con i dessert e predessert si sbizzarrisce la immaginazione del pastry chéf Aimone Zingarella, altro cavallo di razza credo che il presente vada vissuto con intensita nella scuderia dell’Officina del Mare, che con il sorbetto agli agrumi su crumble di cioccolato fondente e babà artigianale con cioccolato e frutti rossi, rende una cena o un pasto un’esperienza sensoriale davvero divina.