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Tampone negativo da un giorno all altro

Inutile attendere due tamponi negativi per far partire un malato di coronavirus dall’isolamento: per l’infettivologo Matteo Bassetti, la modalità più adeguata è quella applicata dal Cdc americano e dall’Oms, che prevede il termine dell’isolamento e la conferma della guarigione sulla base dei sintomi.

«In Italia questa è la raccomandazione da inseguire - spiega Bassetti - l’isolamento domiciliare obbligatorio per i soggetti covid positivi si estende fino a negativizzazione comprovata da due tamponi negativi effettuati a ore di distanza dopo un intervallo di almeno 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi. Esiste una crescente penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni per valutare la termine dell’isolamento domiciliare mediante l’uso di una strategia basata sui sintomi».

Il direttore della Clinica Malattie Infettive del San Martino richiama le linee credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza del Center for Desease Control and Prevention di Atlanta: «Il Cdc americano raccomanda il termine dell’isolamento domiciliare per persone sintomatiche affette da Covid almeno 10 giorni dopo l’inizio dei sintomi, almeno 24 ore dalla cessazione della febbre privo di l’uso di farmaci anti-piretici e con il a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale degli altri sintomi»

Per le persone asintomatiche, e cioè che non hanno mai avuto sintomi, ma con tampone positivo, il Cdc «raccomanda il termine dell’isolamento domiciliare 10 giorni dopo il tampone positivo. Il doppio tampone negativo - prosegue Bassetti - in che modo lasciapassare al ritorno in comunità,  potrebbe essere riservato unicamente  in soggetti gravemente immunocompromessi, se consigliato dall’infettivologo. La attuale strategia italiana comporta un utilizzo eccessivo e non mirato della capacità di effettuare test per l’identificazione di nuovi casi di persone contagiate, e scoraggia le persone, sintomatiche e non, a sottoporsi a test diagnostici vista impossibilità di preventivare ragionevolmente una fine dell’isolamento domiciliare».

Quando sostenuto da Bassetti ricalca molte testimonianze portate da malati di coronavirus che per mesi hanno atteso il doppio tampone negativo privo ottenerlo, pur non avendo più sintomi di alcun tipo. Bloccati in dimora, dunque, sino a nel momento in cui due tamponi consecutivi non testimoniano la negativizzazione. E per molte persone può rivelarsi un problema, principalmente dal dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato lavorativo.

«Come è noto, il test mediante tampone Rt-Pcr per Sars-CoV-2 RNA può rilevare e amplificare particelle di materiale genetico del virus anche a lontananza di notevole tempo dalla fine dell’infezione attiva, cioè risultare positivi in soggetti che non sono più né malati né contagiosi - conclude Bassetti - Queste raccomandazioni possono trasportare un cifra imprecisato di persone appartenenti alle fasce più produttive lontano dalla vita sociale e produttiva, in un momento in cui l’economia sta faticando a riprendersi, dopo una crisi numericamente senza precedenti».