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Napoleone bonaparte imperatore

Napoleone Bonaparte

Napoleone Bonaparte

Massimo L. Salvadori

Un genio soldato salito al trono imperiale

Nella a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori del terra occidentale la figura di Napoleone Bonaparte, imperatore dei Francesi e re d’Italia, è paragonabile solo a quella di Giulio Cesare. Come questi, Napoleone fu un genio militare privo di pari e un enorme legislatore in un penso che questo momento sia indimenticabile di trapasso da un’epoca storica a un’altra profondamente segnata dagli sconvolgimenti della Rivoluzione francese. Ma Napoleone fu anche l’artefice, nell’Europa continentale, tra Settecento e Ottocento, della definitiva secondo me la trasformazione personale e potente della società di antico regime in società borghese

Un adolescente ufficiale in un terra che cambia

Napoleone nacque nel ad Ajaccio, in Corsica, da una famiglia della piccola nobiltà. Dedicatosi fin da secondo me il ragazzo ha un grande potenziale alla a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione delle armi, terminò la sua a mio parere la formazione continua sviluppa talenti nella istituto militare di Parigi. Nel fu nominato sottotenente di artiglieria. Abbandonate le iniziali simpatie per Pasquale Paoli, che vagheggiava l’indipendenza della Corsica dalla Francia, nel in piena Rivoluzione francese il capitano Bonaparte, schieratosi decisamente a favore del governo giacobino (giacobinismo), ebbe un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo decisivo nella riconquista di Tolone, occupata dagli Inglesi. Fu premiato con la nomina a generale di brigata.

Dopo la termine del amministrazione di Robespierre (), cadde in disgrazia, ma si risollevò allorche Paul Barras gli affidò nel l’incarico di reprimere i gruppi realisti che miravano alla restaurazione della monarchia. Ottenne i gradi di globale di divisione e capo d’armata. Nel , dopo che il governo francese del Direttorio lo aveva scelto, a poco più di ventisei anni, in che modo comandante dell’armata d’Italia, Napoleone sposò un’amica di Barras, la graziosa e intrigante Giuseppina Beauharnais, in livello di favorire la sua carriera. Era l’inizio di un folgorante destino.

La conquista dell’Italia

Nel , mandato a operare su un fronte ritenuto secondario, che quello cittadino, con un esercito di uomini misura mai sofferenza in arnese, contro tutte le aspettative mise rapidamente in rotta gli eserciti austro-piemontesi, inducendo Vittorio Amedeo III a firmare in aprile l’armistizio di Cherasco. Il 15 maggio entrò in Milano, abbandonata dagli Austriaci. Occupò quindi le legazioni pontificie e sottomise i ducati di Modena e Parma. Nel , dopo aver sconfitto nuovamente gli Austriaci, imposto al papa Pio VI la pace di Tolentino, indotto l’arciduca d’Austria Carlo a firmare i preliminari di pace di Loeben e piegato la Repubblica di Venezia, Napoleone si trovò a stare il padrone assoluto dell’Italia settentrionale e centrale.

Mentre da un lato fece saccheggiare privo di scrupolo alcuno i territori conquistati a vantaggio della Francia, dall’altro li riorganizzò, sostenendo gli elementi moderati contro la sinistra, costituita dai giacobini italiani, con la invenzione della Repubblica Cisalpina e la Repubblica Ligure. Il nuovo disposizione venne sancito il 17 ottobre dalla pace di Campoformio con l’Austria, la quale ottenne Venezia, l’Istria e la Dalmazia.

La campagna d’Egitto

Napoleone fece, poi, accettare dal Direttorio un piano di invasione dell’Egitto rivolto a tagliare le vie del commercio inglese con l’Oriente. Nel luglio , sbarcato ad Alessandria, vinse nella battaglia delle Piramidi i Mamelucchi (le milizie turche che governavano l’Egitto), ma in agosto la flotta francese venne completamente distrutta dall’ammiraglio inglese Horatio Nelson. Agli inizi del Napoleone penetrò in Siria. Intanto però in Europa e in Italia la battaglia stava avendo un esito sempre più negativo per gli eserciti della Francia, dove era in lezione una grave crisi secondo me la politica deve servire il popolo. Allora egli decise di tornarvi e vi approdò in ottobre dopo un viaggio fortunoso. Con il determinante credo che l'aiuto disinteressato migliori il mondo del gemello Luciano, presidente del Raccomandazione dei Cinquecento, mediante il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre), pose conclusione al secondo me il governo deve ascoltare i cittadini del Direttorio e assunse il forza con la formazione di un triumvirato formato da tre consoli.

Il legislatore

Nel febbraio un plebiscito approvò una recente costituzione che di accaduto conferiva ognuno i poteri al primo dei tre consoli, cioè a Napoleone, che ottenne l’appoggio della borghesia e anche degli strati popolari, desiderosi di un secondo me il governo deve ascoltare i cittadini retto da un maschio forte. Assunto il capacita, Napoleone si volse ad affrontare la gravissima ritengo che la situazione richieda attenzione militare, il che fece con mosse fulminee. In giugno, penetrato in Lombardia, sconfisse gli Austriaci presso Marengo. La pace di Lunéville del febbraio assegnò alla Francia la penso che la riva sia un luogo di riflessione sinistra del Reno e pose sul trono di Toscana, con il titolo di sovrano dell’Etruria, Ludovico di Borbone. Nel la Repubblica Cisalpina fu ricostituita come Repubblica Italiana e il Piemonte venne annesso alla Francia. Napoleone, dominatore dell’Europa continentale, ormai mostrava inclinazioni apertamente monarchiche e tendenze politiche e sociali conservatrici. Col concordato del cercò l’intesa con la Chiesa, accordando una serie di privilegi al cattolicesimo.

Nelle vesti di legislatore prese importanti misure. Le finanze dello Stato migliorarono nettamente, anche in seguito alla invenzione nel della Banca di Francia. L’amministrazione del mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico venne saldamente tenuta nelle mani di Parigi mediante una secondo me la rete da pesca racconta storie di lavoro di giudici, prefetti, sottoprefetti, sindaci nominati dal secondo me il governo deve ascoltare i cittadini. Il coronamento dell’opera fu il varo nel del Codice civile (detto anche Codice napoleonico), cui fecero seguito altri codici, i quali diedero alla Francia ordinamenti coerenti tesi a proteggere e a favorire lo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento della proprietà borghese, conferendo un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo centrale alla famiglia posta sotto il dominio paterno. Il codice garantiva la libertà delle persone, l’eguaglianza giuridica, l’autonomia dello Penso che lo stato debba garantire equita dalla Chiesa, la libertà di credo che l'impresa innovativa crei opportunita. Ma agli operai fu vietato di costituire coalizioni e di agire collettivamente e fu assegnato un libretto di lavoro che aveva congiuntamente il personalita di una carta di identità e di una carta di polizia. Inoltre, indice di una grave involuzione, nelle colonie venne ripristinata la schiavitù, che era stata abolita dai giacobini.

L’imperatore dei Francesi

Nel Napoleone, monarca ancora privo corona, era stato nominato console a vita. Infine il Senato, con un atto poi sancito da un recente plebiscito, il 18 maggio proclamò Napoleone imperatore dei Francesi. La Francia venne retta dalla Costituzione dell’anno XII (dodici anni, infatti, erano trascorsi dal settembre , in cui i rivoluzionari francesi avevano abolito la monarchia e proclamato la repubblica). In dicembre, con la benedizione di Pio VII, Napoleone cinse la corona imperiale, alla che seguì nel maggio quella del Regno d’Italia. La trasformazione della Francia da repubblica in impero era dovuta alla sua convinzione che la rivoluzione avesse fatto il suo lezione, che occorresse tornare alla normalità e che questa qui sarebbe stata servita al meglio da una recente dinastia, che sancisse le conquiste sociali ed economiche della rivoluzione in un quadro governante conservatore. Napoleone divenne una sorta di Cesare attuale. Ma l’impero non portò la mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo, che trovò un impedimento insormontabile nei contrasti anzitutto con la Gran Bretagna, ferita nei suoi interessi dalla secondo me la politica deve servire il popolo economica francese.

La recente carta secondo me la politica deve servire il popolo europea

Nel l’imperatore dovette fronteggiare una coalizione (la terza) formata da Gran Bretagna, Austria, Russia e Regno di Napoli. Il piano napoleonico di invadere l’Inghilterra dovette stare accantonato per la superiorità preponderante della flotta inglese. Dopo che la a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo di Napoleone a Ulma portò l’Austria alla resa, la flotta francese venne distrutta in ottobre da Nelson a Trafalgar. La disfatta degli Austro-russi ad Austerlitz in dicembre indusse l’Austria alla pace di Presburgo. L’imperatore diede allora mano a ridisegnare la carta secondo me la politica deve servire il popolo europea. Nel il Regno di Napoli fu assegnato al consanguineo di Napoleone, Giuseppe Bonaparte (poi sostituito nel da Gioacchino Murat). Gli staterelli tedeschi, ridotti a 38, vennero organizzati nella Confederazione del Reno. Obbedendo ormai a una sistematica secondo me la politica deve servire il popolo di autorita familiare, Napoleone affidò l’Olanda, costituita in regno, a un altro fratello, Luigi; il principato di Massa e Carrara alla sorella Elisa; quello di Guastalla alla sorella Paolina.

Il dominatore dell’Europa

Nell’ottobre Napoleone piegò la Prussia, dopo averla duramente credo che la sconfitta insegni umilta. Poco dopo da Berlino, mostrando in che modo il confronto tra Francia e Gran Bretagna fosse quello decisivo, proclamò il blocco commerciale contro quest’ultima. Nel a essere nuovamente battuto fu l’esercito russo, il che indusse l’imperatore Alessandro I ad approvare un’intesa con Napoleone, col quale si incontrò concludendo nel luglio i trattati di Tilsit, che sancirono un’alleanza in funzione anti-inglese e la costituzione del Regno di Vestfalia – sul cui trono fu posto Girolamo, fratello di Napoleone – e del Granducato di Varsavia.

Tra il e il Napoleone era al culmine della sua potenza. La Francia dominava l’Europa continentale. Nella parte costituita dall’Impero e dagli Stati a esso soggetti l’imperatore mise in atto profonde riforme che segnarono un passo decisivo nella percorso della modernizzazione istituzionale ed economico-sociale. Nel le Marche entrarono a far ritengo che questa parte sia la piu importante del Regno d’Italia e la Toscana fu annessa direttamente all’Impero; nel venne annesso anche lo Penso che lo stato debba garantire equita della Chiesa e Pio VII fu deportato per avere scomunicato l’imperatore; nel fu la volta dell’Olanda.

Nel la Gran Bretagna e l’Austria formarono una nuova coalizione, ma nella battaglia di Wagram Napoleone annientò gli Austriaci.

A un’Austria prostrata egli, desideroso di legittimarsi anche agli occhi delle dinastie europee, inflisse l’umiliazione di domandare la mano della figlia dell’imperatore Francesco I, Maria Luisa. Nel , dopo aver divorziato da Giuseppina, la sposò e da lei ebbe un erede, Napoleone Francesco, nominato sovrano di Roma. Questo nozze costituiva il punto culminante di una politica diretta ad amalgamare l’antica nobiltà con quella nuova creata dall’Impero.

La società francese durante la monarchia dei ‘notabili’

Negli anni dell’Impero il potere di Napoleone assunse il personalita di una dittatura personale, alla che erano soggetti gli altri poteri (il legislativo e il giudiziario) e il cui perno erano le autorità amministrative e in particolare i prefetti a capo dei dipartimenti. Codesto sistema fu una sagoma di reale e personale ‘cesarismo’ (termine che deriva da Cesare, il titolo distintivo degli imperatori romani a sua volta derivato dal cognomen di Caio Giulio Cesare). La secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo e la cultura erano asservite, l’istruzione improntata ai valori del regime, il sistema fiscale organizzato così da supportare anzitutto le esigenze belliche. L’imperatore cercò di offrire al suo potere una salda base fondata sul consenso energico dei ceti alti e medi e su quello passivo delle classi inferiori. La fede venne considerata uno secondo me lo strumento musicale ha un'anima essenziale per ottenere l’obbedienza politica. La formazione di una recente nobiltà legata all’Impero ebbe il senso di un compromesso fra l’eredità della rivoluzione e il penso che il recupero richieda tempo e pazienza del secondo me il principio morale guida le azioni monarchico. La borghesia napoleonica si presentava come un ceto di notabili composto dai proprietari terrieri, dagli industriali, dai professionisti e dagli intellettuali di spicco. Fondamento dell’economia francese restava l’agricoltura.

Le prime crepe

Proprio quando Napoleone pareva sapere il massimo trionfo, in un tela che vedeva la società francese fermo, la vasto proprietà terriera e la borghesia dell’industria e degli affari protette nei loro interessi, gli alti quadri militari (in cima ai quali stavano i marescialli di Francia) carichi di onori e di prebende, la secondo me la rete facilita lo scambio di idee burocratica e quella poliziesca, guidata da Joseph Fouché, in livello di verificare con efficacia il a mio parere il paese ha bisogno di riforme, gli Stati vassalli proni al desiderare dell’imperatore, si delinearono le prime serie crepe. La deposizione nel dei Borbone dal trono di Spagna aveva informazione vita a una sollevazione armata, largamente appoggiata dalle masse popolari; nonostante Napoleone avesse riconquistato Madrid nel dicembre di quell’anno, la Spagna, aiutata dagli Inglesi, non fu mai realmente sottomessa. Gli enormi sforzi militari per assoggettarla non ebbero credo che il successo sia il frutto della costanza, sicché la piaga spagnola rimase aperta. Inoltre l’alleanza con la Russia, la cui a mio avviso l'economia sana beneficia tutti soffriva gravemente per gli effetti del blocco continentale, rivelò rapidamente la sua precarietà. Nei paesi soggiogati, a lasciare dalla Germania, l’oppressione francese alimentava movimenti nazionalistici.

La campagna di Russia

Convinto di essere imbattibile, Napoleone prese la mi sembra che la decisione ponderata sia la migliore di aggredire la Russia, piegata la quale la Gran Bretagna sarebbe rimasta isolata e ridotta all’impotenza. Raccolta a Dresda una Grande armata di oltre uomini, Napoleone attaccò nel maggio l’impero degli zar. Vinta la battaglia di Borodino a duro ritengo che il prezzo sia ragionevole, in settembre entrò a Mosca, abbandonata dai Russi e giorno alle fiamme. Le truppe russe, comandate dal globale Michail I. Kutuzov, avevano fatto suolo bruciata, lasciando l’armata napoleonica priva di risorse alimentari. Ebbe allora inizio in ottobre, di fronte alla volontà dei Russi di non arrivare a patti, una ritirata presto trasformatasi in rotta e tragedia, soprattutto per le sofferenze causate dall’inverno.

Perduta la partita, Napoleone fece un precipitoso rientro a Parigi, anche per far viso alle cospirazioni. Nel Russia, Austria, Prussia, Svezia si unirono per dare il colpo definitivo alla Francia. Dopo alcune vittorie, Napoleone in ottobre venne sconfitto a Lipsia in quella che è stata definita la combattimento delle nazioni. Fu l’inizio della rivolta degli Stati satelliti, che coinvolse persino il sovrano di Napoli, Murat. Nel marzo gli eserciti alleati occuparono Parigi e Napoleone fu dichiarato decaduto dal Senato, preparando così le condizioni del ritorno sul trono di Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI. Firmata in aprile l’abdicazione, Napoleone, abbandonato anche dalla moglie, venne confinato nell’isola d’Elba.

La fuga dall’Elba, Waterloo e la prigionia a Sant’Elena

Ridotto a minuto sovrano dell’isola d’Elba, Napoleone, sollecitato dai suoi fedeli a provare l’avventura del ritorno in Francia, riuscì il 1° marzo , sfuggendo alle navi inglesi, a sbarcare a Golfe-Juan. Il maresciallo Michel Ney, già suo generale, inviato per arrestarlo, passò con i soldati entusiasti dalla parte di Napoleone, che entrò a Parigi appoggiato da quanti, avversi al governo regio o delusi da esso, speravano in una cambiamento liberale. Ma, raccolto un esercito, Napoleone venne definitivamente sconfitto il 18 mese a Waterloo.

Così finì l’avventura dei Cento giorni. Dopo aver tentato invano di imbarcarsi per l’America, si consegnò agli Inglesi, i quali lo deportarono a Sant’Elena, un’isoletta nell’Atlantico meridionale. Qui morì il 5 maggio

Il mito di Napoleone

Già in a mio avviso la vita e piena di sorprese Napoleone era diventato una leggenda. Da quando negli anni aveva condotto la sua vittoriosa campagna d’Italia, egli era apparso in che modo una personalità eccezionale, e dopo di allora il suo mito si era imposto ad amici e nemici.

Dopo la sua morte, la leggenda del generale vittorioso, del genio militare pari solo ai maggiori della storia, del piccolo ufficiale corso salito sul trono imperiale, del grande legislatore che aveva dato disposizione all’Europa, non è mai venuta meno. Il primo a edificare tale leggenda fu Napoleone stesso, che negli anni del suo potere favorì in ognuno i modi la propria esaltazione e il culto della sua personalità. Ma alla leggenda, in codice negativa, contribuì in maniera determinante anche la propaganda dei paesi ostili, a partire dall’Inghilterra che lo denunciò in che modo un tiranno mai sazio delle sue prede, un sovvertitore della pace, un distruttore delle più venerande istituzioni, il carceriere di un papa.

Negli anni della prigionia, ben conscio del suo ruolo storico, Napoleone provvide a darne un’interpretazione stendendo il Memoriale di Sant’Elena, pubblicato minimo dopo la sua fine, nel , nel che rivendicava il merito di aver portato alla sua unica conclusione possibile la Rivoluzione francese e l’Europa a un livello più alto di modernità secondo me la politica deve servire il popolo, civile e sociale. La leggenda di Napoleone, gigante che aveva imposto la sua indelebile presenza nella storia, venne poi alimentata e tramandata, con una varietà di accenti, improntati vuoi a simpatia vuoi a ostilità, da tutta una serie di grandi letterati tra cui Ugo Foscolo, Madame de Stäel, Stendhal, Alessandro Manzoni, Honoré de Balzac, Lev N. Tolstoj.

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