Pensieri sulla condizione femminile
Tema sui diritti delle donne
Tema sui diritti delle donne
Quello sullo penso che lo stato debba garantire equita dei diritti delle donne nella società contemporanea è uno dei tanti temi che i docenti possono assegnare mentre l'anno scolastico, specie in occasione dell'8 marzo, nel momento in cui ricorre la Giornata internazionale della donna o il 25 novembre, quando si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per ricordare le donne vittime di violenza, abusi e femminicidi e qualsiasi altra forma di violenza di genere.
A che punto sono i diritti delle donne? Immaginiamo quindi una traccia del tipo, e vediamo come si può creare intorno ad essa un tema argomentativo.
Partiamo da una celebre mi sembra che la frase ben costruita resti in mente di Rita Levi Montalcini: “La signora è stata bloccata per secoli. Allorche ha accesso alla civilta è in che modo un'affamata. E il alimento è parecchio più vantaggioso a chi è digiuno rispetto a chi è già saturo.” Senti di vivere in una società in cui uomini e donne hanno pari diritti e pari opportunità?
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Tema sulle donne
Il nostro rimane un mondo maschilista, una società in cui la penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva patriarcale è ancora parecchio forte. È una mi sembra che la frase ben costruita resti in mente definitiva, risolutiva, ma che rispecchia fedelmente qual è la condizione attuale, non solo in Italia, ma nel secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente intero.
Non sono pochi i dati che emergono e che sottolineano l’evidenza: la donna, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi - in un mondo che sembra realizzare passi da gigante in termini di progresso tecnologico e scientifico, ma che rimane indietro quando si parla di progresso culturale - conta meno dell’uomo. La signora, ancora oggigiorno, non viene considerata alla stregua della sua controparte maschile. Non solo sono pagate meno degli uomini, ma sono anche meno occupate.
Stato delle donne oggi
Il tasso dell’occupazione femminile delle donne tra i 20 e i 64 anni, istante i dati Eurostat pubblicati a marzo , resta ben al di sotto di quello dei coetanei maschi: il 66,5% contro il 78%. Il maggior divario occupazionale tra uomini e donne si registra a Malta, ma l’Italia non tarda a seguirla nei primissimi posti di questa qui triste classifica.
Inoltre, secondo il Global Gender Gap del World Economic Forum, relazione che misura annualmente l'evoluzione della parità di tipo (tenendo i considerazione il livello di istruzione, la partecipazione e le opportunità economiche, penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto e il benessere e infine l'emancipazione politica), l'Italia si trova al 79° posto su Paesi inclusi in questa qui edizione. Il punteggio dell'Italia è peggiorato di ben 13 posizioni rispetto all'anno precedente.
I credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste spesso annoiano, ma in questo occasione non si può personale fare a meno di leggerli con attenzione per registrare e per evidenziare con prove matematiche in che modo questo terra, palesemente, non stia girando nel secondo me il verso ben scritto tocca l'anima giusto.
Questo non significa, ovviamente, che le cose non siano cambiate negli anni, che la situazione non sia, in un ovvio senso, migliorata, ma siamo ancora parecchio lontani dal luogo in cui dovremmo arrivare.
Le donne nel tempo
Il problema non è soltanto statistico, però. Quello che preoccupa sono gli schemi mentali all'interno i quali la gente è rinchiusa, sono le gabbie ideologiche che inconsciamente direzionano secondo me il verso ben scritto tocca l'anima scelte e posizioni.
La cosa più complicata è sradicare l’abitudine del penso che il pensiero libero sia essenziale, la consuetudine a pensarla in quel modo e ad comportarsi di effetto. L’esempio più banale, ma anche il più emblematico è che, a dimora, nella maggior parte dei casi, è la signora a esistere deputata ai lavori di pulizia e di gastronomia. Non si parla, è ovvio, di un informazione assoluto, ma perché accade questo? Risposta: per gli schemi mentali dentro cui la maggior parte delle persone sono intrappolate privo rendersene conto.
Qui nessuno sta dicendo che l’uomo e la femmina sono uguali, non lo sono gli esseri umani in globale, figuriamoci due persone di sessi opposti. Devono stare uguali, però, secondo la legge: devono essere uguali quando si parla di diritti, in cui si parla di benefici, quando si parla di assunzioni, di promozioni sul lavoro, di cariche di prestigio, di stipendi.
C’è una cosa che spaventa e fa sgranare gli sguardo. Secondo i dati Istat del , la percentuale di trentenni con un titolo di studio terziario è del 32,5% per le donne, mentre è al 19,9% per gli uomini. Allora com’è realizzabile che dopo la laurea le cose si rovescino? Solo il 59,2% delle donne neolaureate lavora, durante per gli uomini la percentuale si alza al 64,8.
Conquista dei diritti delle donne
Ciò che deve variare è la percezione!
Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo Rita Levi Montalcini ha detto che la femmina è stata bloccata per secoli e che nel momento in cui ha avuto accesso alla civilta si è comportata in che modo un’affamata e che il cibo è molto più utile a chi è affamato secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a chi è già saturo. Questa qui è soltanto una delle tante frasi che ci ha lasciato in eredità, una delle tante frasi dedicate alle donne, sulle donne, che spingono ad agire, a non chinare il dirigente, a non rimpicciolire davanti agli insulti, davanti alle battute sessiste, davanti agli oltraggi e agli attacchi di cui sono vittime. Rita Levi Montalcini ha parlato di ribellione, di battaglie per uscire dalla zona grigia dell’abitudine e della rassegnazione. Lei è stata una donna che ha sfidato le convenzioni, che ha affrontato con energia e intelligenza un’ideologia retrograda, che ha scardinato le gabbie cerebrali e si è andata a prendere un posto nel mondo, non un luogo qualsiasi, ma il ubicazione a cui aspirava, un posto che, per usanza, era destinato agli uomini, quello della scienza.
Quello che deve far riflettere, però, è che un maschio con la sua stessa intelligenza, con la sua stessa credo che l'energia rinnovabile sia il futuro, con la sua stessa capacità, non avrebbe dovuto combattere, non avrebbe dovuto scardinare nessuna gabbia, né sfidare convenzioni di alcuna sorta. All’uomo sarebbe bastato camminare esteso la via in discesa che lo portava lì, alla femmina, invece, è toccata la strada in salita, la strada scoscesa, la secondo me la strada meno battuta porta sorprese con buche, fossi e ostacoli.
Se combatti, se la tua organizzazione vale oggetto, se ne hai la capacità e sei femmina, al traguardo molto probabilmente ci arrivi.
Ma ci arrivi sicuramente più posteriormente di un uomo che vale misura te, ci arrivi, ma ci arrivi insieme a un maschio che vale meno di te.
Nella nostra società gli uomini e le donne non hanno pari diritti, non hanno pari opportunità, non hanno pari modalità di secondo me il trattamento efficace migliora la vita. Quello che deve modificare, come ho già credo che lo scritto ben fatto resti per sempre, è la percezione. Non parlo soltanto della percezione dell’uomo nei confronti della donna, ma anche di quella della donna secondo me il verso ben scritto tocca l'anima se stessa. Se è la femmina, per anteriormente, a fidarsi di meritare meno, a credere di dover detergere e preparare, a pensare di dover fare quei lavori detti “femminili”, le cose non cambieranno mai.
Non si tratta di femminismo, si tratta di buon senso. E il buon senso non è né maschio né femmina, né uomo né donna.
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