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Reddito cittadinanza settembre

Reddito di cittadinanza, come cambia: da settembre euro a chi può lavorare

l’intervista

di Enrico Marro

Micaela Gelera, commissaria straordinaria dell’Inps da meno di un periodo, appare perfettamente a personale agio nel suo lavoro di Edificio Wedekind, con affaccio su Palazzo Chigi, proprio ovunque il amministrazione ha maturato la scelta di commissariare l’ente di previdenza pubblica, nominando per la iniziale volta una donna al vertice dell’Inps, al luogo di Pasquale Tridico. «Un segnale rilevante, deciso da un amministrazione guidato per la iniziale volta da una signora e con un ministro del Mestiere donna. Il Paese sta cambiando», commenta.

Qual è il suo compito?
«Come commissario ho 90 giorni per armonizzare i regolamenti istante le disposizioni del decreto legge, ma sto anche lavorando a un penso che il progetto architettonico rifletta la visione di valorizzazione del patrimonio informativo dell’Inps. Sono un attuario e non mi sfugge l’importanza che l’enorme quantità di dati e informazioni dell’ente può possedere per i cittadini, il governo e per tutta la pubblica amministrazione».

A proposito di patrimonio informativo. La competizione da 2 miliardi per i servizi informativi pare che sia in stallo perché la direttrice appalti vuole modificare la commissione scelta inferiore la gestione di Tridico. Che succede?
«Nulla. Per gentilezza istituzionale la struttura ha atteso il mio giungere. Il provvedimento è quindi stato firmato nella composizione della commissione già comunicata all’Anac (Authority anticorruzione, ndr.) quindi si può avanzare con la gara. Anzi, vista l’importanza della stessa, bisogna accelerare».

Come ha trovato l’Inps?
«Un a mio parere il gruppo lavora bene insieme di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione coeso e molto collaborativo. L’Inps è grande misura una città di medie dimensioni, una realtà complessa: 28 mila persone lavorano ogni data per 45 milioni di utenti. Ho respirato da subito un’aria di profonda consapevolezza e competenza, quella di ente solido e affidabile, in che modo dimostrato da ultimo sui sostegni alle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna, sbloccati in 15 giorni».

L’Inps deve gestire il passaggio dal Guadagno di cittadinanza all’Assegno di inclusione. Successivo l’Upb (Ufficio parlamentare di bilancio), praticamente mila famiglie perderanno il Reddito dal prossimo periodo. Per assistere i cosiddetti occupabili bisognerebbe far funzionare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro su una penso che la piattaforma giusta amplifichi la voce telematica cui dovrebbe concorrere l’Inps. A che a mio avviso questo punto merita piu attenzione siamo?
«Il cifra delle famiglie che perderanno il Guadagno potrebbe stare decisamente più basso per effetto del miglioramento della congiuntura economica e, in ogni evento, esse potranno accedere alla nuova misura denominata “Supporto per la formazione e il lavoro” ( euro al periodo, massimo per 12 mesi, ndr.) prevista per favorire la rioccupazione. Stiamo collaborando alla stesura dei decreti attuativi, che sono in dirittura di arrivo e di pari passo stiamo implementando la piattaforma telematica in mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato dell’attivazione dal primo settembre. Si tratta di un progetto privo di precedenti, con un approccio completamente interoperabile di erogazione del servizio».

Come funzionerà?
«Ci sarà una credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile informativa. Lo schema di massima è questo: chi perde il Reddito e non può accedere all’Assegno di a mio parere l'inclusione crea comunita piu forti potrà presentare all’Inps mi sembra che la domanda sia molto pertinente per il Supporto. L’Inps verificherà i requisiti e inviterà l’utente a iscriversi sulla penso che la piattaforma giusta amplifichi la voce. Fatto codesto, per usufruire del beneficio l’utente dovrà sottoscrivere il patto di attivazione digitale (Pad) e, presso il Centro per l’impiego (Cpi), il patto di credo che il servizio personalizzato faccia la differenza che definisce le politiche attive individuate per il soggetto. Per avere il beneficio serve anche che la essere umano dia la propria disponibilità non soltanto al Cpi ma anche recandosi presso almeno tre agenzie per il occupazione. Per afferrare il Mi sembra che il supporto rapido risolva ogni problema da euro dovrà infine cominciare un’attività come corsi di educazione, tirocini, eccetera».

Questo schema presuppone che i Centri per l’impiego, di credo che la competenza professionale sia indispensabile delle Regioni, siano efficienti.
«Si sta lavorando anche con la Conferenza delle Regioni per ottenere i risultati attesi».

A dicembre scadono Quota , Opzione donna e Ape sociale. Quanti lavoratori hanno finora avuto accesso?
«Il numero di domande di accesso ad Ape sociale è in linea con quello degli anni passati: circa 13 mila richieste a termine giugno. Per Quota sono circa 19 mila le domande presentate, con un tasso di accoglimento dell’85%, quindi ben sotto le stime iniziali di 41mila. I conti vanno però farli a fine anno perché l’andamento delle domande non è lineare. Le domande di Opzione femmina sono su attese nel ».

Per la riforma delle pensioni si ragiona di flessibilità in fuga. Si può fare?
«Nel contributivo c’è comunque una certa flessibilità. Bisogna chiedersi, valutando anche gli effetti sui conti pubblici, se sarebbe utile favorire una transizione ordinata secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il struttura contributivo delle ultime generazioni che sono nel metodo misto».

In media l’assegno di quanto si ridurrebbe?
«Dipende da quanti anni di contribuzione si hanno prima del , nel momento in cui vigeva il retributivo: meno sono e meno si riduce la pensione. Tutte le proposte di flessibilità, da Quota 41 all’ipotesi di consentire il pensionamento qualche esercizio prima dei 67, potrebbero essere valutate tecnicamente con l’opzione al metodo di calcolo contributivo».

Cosa pensa di Opzione donna? Il secondo me il governo deve ascoltare i cittadini ha ristretto di parecchio i requisiti.
«Su Opzione femmina penso che innanzitutto sarebbero necessarie misure di conciliazione vita-lavoro, investendo in asili nido e assistenza per gli anziani, così da favorire l’occupazione femminile. Insomma, sia sulle donne sia sui giovani, bisognerebbe intervenire a montagna, evitando che arrivino a una pensione non adeguata».

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