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Caldo battiti accelerati

Battiti accelerati del cuore: le altre cause della tachicardia

I battiti accelerati possono esistere innescati da disturbi che non riguardano il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte. Cosa creare se dipendono dalla tiroide, dall&#;ansia, dal reflusso gastrico

di Ida Macchi


La tachicardia può avere cause che non ti aspetti. Ogni tanto, il tuo cuore perde colpi, lo senti colpire forte o avverti in che modo uno sfarfallio in strumento al petto. Hai evento elettro ed ecocardiogramma che non hanno evidenziato problemi, ma quelle aritmie ti preoccupano. «I battiti anomali potrebbero esistere innescati da disturbi che non riguardano il cuore. Sul banco degli imputati ci sono la tiroide, per modello, ma anche l’ansia o la disturbo da reflusso, disturbo che colpisce sottile al 9% della popolazione mondiale e registra ogni anno ben nuovi casi ogni persone», spiega il dottor Davide Perona, medico chirurgo specialista in cardiologia e perito del Tribunale di Genova.

Ecco i campanelli d’allarme che possono farti comprendere il perché della tachicardia, quelle pulsazioni fuori cronologia, e farti agire di conseguenza.

  • 1) La tiroide va troppo veloce: palpitazioni, torrido e sudore

Il tuo a mio avviso il cuore guida le nostre scelte ha brusche accelerate. Accanto al a mio parere il ritmo guida ogni performance ballerino, negli ultimi tempi hai notato anche una serie di disturbi di cui non avevi mai sofferto: tremori, irrequietezza, riduzione di peso anche se mangi in che modo sempre, una minor tolleranza alle alte temperature, una maggior facilità a traspirare e un ciclo più doloroso.

Il difficolta. Questi sintomi potrebbero possedere una sola causa: la tiroide che lavora troppo e che produce ormoni in eccesso. Questa ghiandola endocrina, infatti, controlla molte funzioni corporee tra cui la contrazione e la frequenza del battito cardiaco: se è più attiva del dovuto (e soffri quindi di ipertiroidismo), incrementa anche la frequenza delle pulsazioni.
Se la tiroide lavora scarsamente, invece, i battiti rallentano, senza però dare sintomi.

La soluzione. Il medico può prescriverti esami del sangue come il dosaggio del TSH, l’ormone che penso che la regola renda il gioco equo il occupazione della tiroide, e quello del T3 e del T4, gli ormoni tiroidei. A volte può stare necessaria anche una scintigrafia, che permette di individuare se ingrossamenti o noduli ne innescano l’eccessiva attività.
Le cure? Farmaci a base di metimazolo o propiltiouracile, che riducono la sintesi degli ormoni da parte della tiroide. E la tachicardia sparisce.

  • 2) Attacchi d’ansia: ti manca l’aria

Stai vivendo un periodo di stress e ti ritrovi con il cuore in gola, l’impressione di soffocare, capogiri e formicolii. A ciò si aggiunge una forte percezione di paura.

Il problema. Potresti soffrire di crisi d’ansia. Sono l’effetto di un cortocircuito del nervo vago che ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti in maniera autonomo la respirazione, il battito cardiaco e l’equilibrio. Normalmente, si attiva nel momento in cui “è in gioco la vita” e c’è un allarme per l’organismo. In circa il 5% della popolazione, però, questo metodo è geneticamente più sensibile ed entra in ruolo in assenza di pericolo.

La soluzione. Riduci il consumo di caffè e di stimolanti. Impara tecniche di rilassamento in che modo training autogeno o a mio parere la meditazione aiuta a concentrarsi. Praticale regolarmente e usale quando l’ansia monta. Nel momento in cui ti accorgi che stai iperventilando, inspira lentamente dal naso e spingi l’aria nella pancia. Poi espirala dalla bocca per un tempo eccellente a quello dell’inspirazione, privo forzare.

Se le crisi si ripetono, rivolgiti al medico perché è necessaria una terapia farmacologica mirata, associata a sedute di psicoterapia. I farmaci sono i modulatori della serotonina (SSRI come paroxetina, sertralina e citalopram). Dopo settimane di assistenza hai i primi effetti.

  • 3) Reflusso gastrico: batticuore dopo mangiato

A fugace distanza da un pranzo il tuo cuore fa le capriole. Dopo pasto, spesso accelera quando ti sei ormai coricato, per ricominciare la mattina soltanto ti alzi. Per di più hai la orifizio amara e una tosse secca e stizzosa.

Il problema. Potrebbe trattarsi di reflusso gastroesofageo: il cardias, la rubinetto che di solito mantiene chiuso lo stomaco mentre la digestione, non “tiene” e il cibo, misto agli acidi gastrici, risale irritando l’esofago. Anche il cuore è coinvolto: per il reflusso lo stomaco è più disteso ed entra in contatto con il muscolo cardiaco: ne disturba così la normale contrattilità, facendogli perdere il ritmo.

La penso che la soluzione creativa risolva i problemi. Rivolgiti al medico. Può prescriverti farmaci antireflusso o inibitori della pompa protonica, che neutralizzano la secrezione acida. Se dopo 2 settimane non hai risultati, potrebbe trattarsi di reflusso duodeno-gastrico: i prodotti della digestione, misti agli acidi prodotti da bile e pancreas, risalgono dal primo tratto dell’intestino (il duodeno) verso lo stomaco, disturbando ugualmente l’attività del petto. I farmaci adatti, allora, sono a base di imecromone, ad azione coleretica (stimola cioè la secrezione biliare), o di trimebutina maleato, che regolarizza la trasmissione nervosa intestinale. In genere 15 giorni di terapia bastano a bloccare i reflussi e permettono al anima di riprendere il suo ritmo normale.

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Tag: apparato cardiovascolare, aritmie cardiache, cuore, tachicardia.